Relazione sulla Commissione d'Inchiesta regionale sull'emergenza Covid-19

Non ho avuto la possibilità di partecipare ai lavori della Commissione d’Inchiesta sul Covid in Lombardia, ma grazie al lavoro del collega Michele Usuelli ho potuto collaborare ad un Ordine del Giorno che ho presentato insieme a lui e che è stato discusso e votato oggi in Aula. Nonostante non facessi parte di quella Commissione, ho cercato sempre di lavorare in Commissione Sanità e in Aula come io mi sarei aspettato da un Consigliere rappresentante di un territorio, in particolare del territorio inizialmente più colpito di tutti: Recupero di informazioni, interrogazioni, accesso agli atti e, ricordo con grande dolore e commozione, le tante ore dedicate alle tantissime persone che, non trovando risposte dai canali ufficiali, si affidavano a me per chiedere dove recuperare bombole di ossigeno per i propri cari o cosa si potesse fare o non fare nelle prime fasi del lockdown. Una responsabilità enorme, che spero di aver onorato con tutti i miei limiti.

Sono momenti che rimarranno nella mia testa per sempre. Momenti di paura condivisa, di speranza, di collaborazione. Grazie a Michele sono intervenuto nel dispositivo per fissare alcuni punti fondamentali e relativi a ciò che evidentemente non ha funzionato in questi mesi terribili:

- Grazie ad un mio accesso agli atti, abbiamo ottenuto uno stralcio del verbale del CTS in cui lo stesso Comitato propose l’istituzione della zona rossa nei comuni di Nembro e Alzano al Governo: sappiamo tutti come è andata, purtroppo, a finire;- Grazie ad una interrogazione, forse ricorderete, ho ottenuto dei dati relativi alle 110 polmoniti “sospette” dei primi mesi del 2020, in aumento del circa 30% rispetto agli anni precedenti: anche qui, nessuno alzò le antenne nonostante le notizie da Wuhan;- A seguito di quotidiane sollecitazioni, abbiamo ottenuto una gestione più trasparente dei dati gestiti da ARIA S.p.A, sia su quelli inviati a Roma per il calcolo dell’RT, sia sul numero di vaccinati nelle primissime fasi.

  • Grazie ad un mio accesso agli atti, abbiamo ottenuto uno stralcio del verbale del CTS in cui lo stesso Comitato propose l’istituzione della zona rossa nei comuni di Nembro e Alzano al Governo: sappiamo tutti come è andata, purtroppo, a finire; (leggi qui)
  • rogazione, forse ricorderete, ho ottenuto dei dati relativi alle 110 polmoniti “sospette” dei primi mesi del 2020, in aumento del circa 30% rispetto agli anni precedenti: anche qui, nessuno alzò le antenne nonostante le notizie da Wuhan (leggi qui)
  • A seguito di quotidiane sollecitazioni, abbiamo ottenuto una gestione più trasparente dei dati gestiti da ARIA S.p.A, sia su quelli inviati a Roma per il calcolo dell’RT, sia sul numero di vaccinati nelle primissime fasi (leggi qui)

Questi punti, insieme ad un lavoro che dura ormai da due anni, danno la cifra di quanta fatica abbia fatto Regione Lombardia a gestire l’emergenza sanitaria: una fatica che si è costruita da sola smantellando la sanità di territorio e perseverando nella scelta di non riformare una macchina vecchia, bloccata e del tutto impreparata a gestire l’ordinario, figuriamoci lo straordinario.