Commissione d'Inchiesta sulla gestione dei rifiuti in Regione Lombardia

Il 27 marzo 2019 sono stato eletto presidente della Commissione d'Inchiesta sulla gestione dei rifiuti in Regione Lombardia, un ruolo di grande responsabilità, soprattutto all'età di 27 anni.

Ho cercato di svolgere questa attività con grande serietà, imparzialità e coinvolgendo tutta la Commissione a partire dall’Ufficio di Presidenza. Durante il mio mandato ho voluto strutturare il lavoro della Commissione attraverso un percorso misto, fatto di studio, audizioni direttamente in Aula e visite e sopralluoghi in luoghi di eccellenza, ma anche in luoghi oggetto di cronaca per incendi o per stoccaggio illegale di rifiuti.

In un anno di lavoro siamo riusciti a tracciare un quadro completo, utile a migliorare il sistema della gestione dei rifiuti da un punto di vista economico ambientale e di legalità vista l’emergenza roghi. Alla fine di questo lavoro abbiamo compreso chiaramente che esistono 5 aspetti su cui Regione Lombardia può e deve lavorare per ottimizzare il sistema.

Regione Lombardia non è la nuova ‘terra dei fuochi’ come molti hanno detto e scritto e a dirlo non sono io, ma le rilevazioni che esperti e specialisti hanno fatto per noi. Dire questo, però, non significa affermare che vada tutto bene. Se ci sono campanelli d’allarme è giusto ascoltarli e affrontarli per evitare catastrofi. Il tema ha molti risvolti e si intreccia con tante questioni, una su tutte quella ambientale. Abbiamo analizzato i flussi dei rifiuti, le tariffe, il funzionamento degli impianti, il livello di importazione ed esportazione e anche l’impianto.

Il documento finale è composto da 205 pagine e 179 allegati. La Commissione ha individuato moltissimi settori di interventi, ma se dovessi individuare i punti più importanti direi che bisognerebbe mettere mano allo ‘Sblocca Italia’ che ha introdotto una deroga al principio dell’autosufficienza per lo smaltimento dei rifiuti urbani, consentendolo anche in impianti di recupero in altre regioni e che ha quindi comportato un aumento di rifiuti in ingresso in Lombardia che, considerando la carenza di impianti nel resto delle Regioni, ha provocato l’aumento dell’ingresso dei rifiuti negli impianti di trattamento con conseguente sovraccarico impiantistico e un successivo lievitamento dei costi.

Secondariamente, credo sia importante implementare la creazione di una carta d’identità del rifiuto per tracciarlo utilizzando la tecnologia Blockchain, che vada di pari passo con una pianificazione nazionale degli impianti e un importante partita di bandi diretti alle amministrazioni locali per dotare gli impianti di video sorveglianza e un potenziamento di Arpa per un serio incremento dei controlli, anche, eventualmente tenendo presente, per le autorizzazioni, la presenza di impianti di video sorveglianza e di impianti di spegnimento incendi come già normati.

In ultimo luogo, dal lavoro della Commissione è emersa l’urgente necessità di trovare strumenti volti all’implementazione delle filiere innovative delle imprese che fanno ricerca e sviluppo per trovare nuovi materiali. “Ora sarà importante – ha concluso Carretta – che la Giunta prenda atto di questa relazione votata all’unanimità dal Consiglio regionale e intervenga, dove possibile e con i mezzi che riterrà più opportuni, per dare al sistema la giusta forza propulsiva di efficienza, trasparenza e legalità normativo vigente.

lg.php?bannerid=11445&campaignid=3019&zoneid=20&loc=https%3A%2F%2Fwww.bergamonews.it%2F2020%2F05%2F27%2Frifiuti carretta 5 aspetti su cui migliorare e una proposta per tracciarli%2F374525%2F%3Ffbclid%3DIwAR324m v7SqmyAG3RC0xMQjHNMQWUsemHFq6aAE4r3hLpvTq01q pUlpK1M&referer=https%3A%2F%2Fl.facebook - Niccolò Carretta